Restauri privati

Lavori privati, anche di singoli manufatti (dipinti, sculture, pastori, ceramiche, disegni su carta, fotografie d'epoca, stoffe, mobili anche dipinti, modernariato in genere)

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Restauro del cassettonato della chiesa di Santa Maria delle Grazie a Caponapoli - Napoli


La chiesa di Santa Maria delle Grazie a Caponapoli, che purtroppo ha subito gravissimi furti nel XX secolo, fu fondata nel 1447 e i lavori terminarono nel 1473. Del nucleo più antico si conserva, nel transetto destro, un “Sant’Antonio da Padova” di Andrea da Salerno. Nel ‘500 vi lavorarono Giovan Tommaso Malvito, autore del “Sepolcro di Giovannello de Cuncto e Lucrezia Filangieri di Candida”, ma anche Giovanni da Nola, che scolpì la statua della “Madonna”, la “Deposizione” e il “Sepolcro di Galeazzo Giustiniani”. Girolamo Santacroce, con “l’Incredulità di San Tommaso”, chiude le testimonianze cinquecentesche nella chiesa. Alla fine del ‘600 Giovan Battista Beinaschi realizzò gli affreschi dell’abside, mentre nel ‘700 si assiste al grandioso restyling rococò del presbiterio in commessi marmorei.

La nostra ditta si è occupata del restauro del soffitto ligneo del transetto.
I lavori di restauro e rifacimento delle capriate e delle coperture, comportarono, in un precedente intervento, lo smontaggio di gran parte dei lacunari ottagonali, che, assestati nelle profonde cornici del supporto ligneo, formano la struttura decorativa del cassettonato. I lacunari smontati furono ordinati e depositati in una cappella laterale della navata.
La fascia decorata e le murature perimetrali sottostanti il cassettonato avevano riportato danni in parte dovuti alle lesioni del sisma del 1980. La successiva necessità di ricucire le lesioni e rinforzare le murature ha permesso di rinvenire sulla fascia sottostante il cassettonato, al di sotto del decoro visibile, altre due decorazioni sovrapposte: la prima, dipinta a fresco, con grifoni e girali, è ancora rilevabile in limitate zone.

• Particolari strutturali
Originariamente una serie di tiranti lignei variamente posizionati assicuravano alle capriate una complessa tralicciatura di travetti di castagno, incrociati ortogonalmente e fermati tra loro da semincastri e chiavarde, cui era aggrappata la sottostante orditura del cassettonato.
Nel tempo, parte dei tiranti di legno furono vicariati da nastri di lamiera di ferro battuto che ancoravano la complessa struttura alle capriate. Successivamente furono aggiunti altri nastri di ferro, molto più sottili, ritorti su se stessi.

• Stato conservativo
Il normale degrado naturale del manufatto ha ricevuto un duro colpo per gli esiti del sisma dell'Ottanta.
I lacunari e la cornice portanti hanno subito, in seguito alla perdurante azione in loco dell'umidità pluviale, una serie di deformazioni.
L'umidità che si alternava a essiccazioni incontrollate durante le stagioni secche ha incrementato maggiormente i movimenti dei legni, provocando forti restringimenti delle essenze, lesioni, incurvamenti e fessurazioni nelle direzioni della fibra, con il conseguente distacco per inconchigliamento e successiva caduta di ampie zone del sovrapposto decoro a tempera.
Va evidenziato che i lacunari hanno subito, dalla prima metà, alla fine dell'Ottocento, almeno due interventi di ripristino: 1) immissione dei tiranti di nastro di ferro. 2) Fessurazioni occultate da nastri di stoffa, adesi con colla animale. Sui fondi dei lacunari troppo dissestati o rovinati dalle gore tannose fu adattato un secondo fondo ottagonale ridipinto a sua volta con lo stesso motivo.
Un secolo dopo, in seguito ai già descritti e reiterati fenomeni, di idratazione e disidratazione, i nastri di interconnessione, che durante il vecchio rifacimento avevano ingegnosamente occultate le fessurazioni, si staccarono in parte, formando antiestetici festoni pendenti. Lo svirgolamento e/o i conseguenti imbarcamenti dei legni sono stati aggravati dalle estese colonie di basidiomiceti e dagli attacchi di xilofagi.
Gli intensi processi di ossidazione cui sono stati sottoposti i chiodi e le chiavarde che aggrappavano i telai di sostegno alle catene delle capriate, congiuntamente all'azione degli xilofagi teneva in stato di precarietà statica il manufatto.

• Interventi
1. Rimozione di sporco, polvere, malta, calcinacci e guano presenti sull'extradosso del cassettonato con aspiratori e spazzole; cui è seguito lo smontaggio e la catalogazione in pianta dei lacunari ancora presenti sulla struttura. Si è provveduto in seconda battuta a ripulire con pennelli e spazzole il retro dei lacunari ed a controllarne la catalogazione.
2. I film cromatici ancora presenti sia sui lacunari che sulle cornici del cassettonato sono stati consolidati.
3. Tutti i legni sono stati disinfestati con due trattamenti, sotto copertura di telo di plastica, con il “Timpest Platinum” a base di Permetrina, prodotto dalla Mazzoni, su progetto Biochem.
4. Si è provveduto a sanare mediante cuci e scuci, operato con mattoni e malta pozzolanica, le lesioni aperte ancora presenti sulla fascia sottostante il cassettonato e interessante l'arco trionfale. Le parti di intonaco dipinto sono state ingarzate e aperte in modo da potere operare, dopo l'intervento di ricucitura del muro. I lembi di intonaco sono stati riadesi al supporto con malta.
5. Tutti i chiodi e le chiavarde che presentavano problemi di allentamento, ossidazione o difetti di tenuta alle sovrastanti ordinate sono stati rimossi e sostituiti o vicariati, a seconda del caso, con perni e/o viti di acciaio cadmiato di opportuno calibro, sia sull'extra che sull'intradosso.
6. I legni, ove necessario, sono stati consolidati.
7. Gli indebolimenti strutturali delle ordinate e dei rispettivi semincastri sono stati risanati mediante fasciature con fibre di Carbonio monodirezionali, adese con apposita resina bicomponente.
8. La struttura lignea dei lacunari è stata precedentemente consolidata e successivamente ripristinata con l'inserzione di viti di acciaio inox, listelli, tasselli e inserti della stessa essenza e invecchiamento.
9. I ferri presenti sulla struttura di sostegno alle catene delle capriate sono stati fosfatati e successivamente trattati con vernice antiruggine.
10. Il ripristino della struttura portante di collegamento tra le catene delle capriate e il cassettonato ha mosso le seguenti considerazioni:
a) I tiranti originali di legno, per i noti problemi connessi alla durabilità e alla precisione dell'intervento, sono apparsi inadeguati, anche per i differenti coefficienti di dilatazione ed elasticità con i nastri di ferro presenti, che per motivi di testimonianza filologica la D.L. ha inteso non rimuovere.
b) I tiranti di sbarre di acciaio presuppongono apposite sedi di ancoraggio, con la predisposizione di un aggrappo al tavolato inferiore, da effettuare con i cavallotti ancorati, su un’adeguata superficie con fibra di Carbonio. La resina impiegata ha un coefficiente di tenuta molto maggiore del legno cui viene adesa, con le possibili conseguenze del caso. La rigidezza di una struttura così organizzata, la colla epox più forte del legno e l'impossibilità della struttura a muoversi verso l'alto in quanto impedita e ostacolata dalla rigidezza delle sbarre, crea, comunque, dei problemi alla struttura, che per i naturali assestamenti delle murature e delle capriate e per le variazioni termoigrometriche che agiscono sui legni, deve essere in grado di distendersi e ritirarsi in ogni direzione.
Per i descritti motivi, si è operato come segue:
a) Si è optato per dei tiranti di corda di acciaio zincato passanti attorno a tubi di acciaio a sezione rettangolare, predisposti, secondo uno schema preordinato, fissati a sezioni tra catena e catena delle capriate.
11. Si è proceduto alle stuccature delle lacune con uno stucco a base di colla Lapin e gesso di Bologna.
12. Le parti preparate per il ripristino cromatico sono state rimontate nelle rispettive sedi nella struttura del cassettonato, che è stata a sua volta risanata e stuccata.
13. Il manufatto ha subito una mano generale di vernice da ritocco Lefranc e successivamente è stata effettuata una ripresa cromatica a tutto effetto.
14. Il manufatto a completamento è stato protetto.

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